Uva....tesoro in grappolo!

L’uva, il frutto della pianta Vitis vinifera, è quasi sempre associata all’autunno. Quest’anno, a causa degli sconvolgimenti climatici, la vendemmia è iniziata prima e si pensa che sia una bella annata.

Pur appartenendo allo stesso genere, esistono molte varietà di uva che possono essere distinte sia per il colore (bianca o nera) sia per l’uso che se ne fa (da tavola, da vino, da essiccazione).

Indipendentemente dalle varietà, l’uva è un concentrato di proprietà benefiche. Infatti, è ricca di acqua (70-85%) che la rende utile in casi di disidratazione lieve.

Ha un effetto drenante, diuretico grazie alla presenza di potassio, che stimola l’eliminazione delle scorie e la riduzione di edemi.

Ha un potere rimineralizzante poiché, oltre al potassio, si rilevano anche ferro, calcio, magnesio, fosforo e rame. Questi minerali concorrono, ad esempio, anche alla formazione dell’emoglobina, alla secrezione della bile con conseguente miglioramento della funzionalità digestiva.

La ricchezza in vitamine, in particolare della C, della A, di alcune B (B1 e B6) e di acido folico fa sì che l’uva sia indicata in caso di astenia e di anemia (infatti, la vitamina C facilita l’assorbimento del ferro). Da segnalare anche il forte potere antiossidante esercitato da queste vitamine. Tale importantissima funzione è espletata anche dal resveratrolo (presente in quantità diverse nei vari tipi di uva) che mostra anche attività antinfiammatoria, antibatterica, antifungina, ipocolesterolizzante (grazie all’inibizione dell’ossidazione delle LDL) e diuretica. Inoltre, esso aumenta la fluidità del sangue e, in sinergia con i polifenoli, provvede a diminuire la permeabilità dei capillari e il rafforzamento della loro parete. Ciò si verifica perché essi contrastano o limitano la degradazione dell’elastina e del collagene. Il consumo di uva può, quindi, avere un’azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. In associazione ai polifenoli, i tannini presenti nell’uva hanno un effetto antimutageno, strettamente legato a quello antiossidante, che si manifesta rallentando l’invecchiamento cellulare.

Il contenuto in fibre è alto e questo rende l’uva indicata per chi ha problemi di stipsi, ma al contrario non dovrebbe essere consumata da chi ha i diverticoli oppure carenza di Bifidobatteri nell’intestino.

Avendo un grosso contenuto di zuccheri (per lo più semplici), questo frutto non è indicato ai diabetici, che si troverebbero a dover gestire un carico glicemico importante.

Quando si parla di qualità benefiche dell’uva si parla di tutta la pianta e non solo del frutto. Un esempio è rappresentato dall’olio di vinaccioli: esso deriva dai “semini” presenti all’interno degli acini e trova applicazione sia nell’industria alimentare che cosmetica (applicato sulla pelle, è emolliente ed elasticizzante).

La tradizione popolare la vede come simbolo di ricchezza e, grazie ai benefici che apporta, sicuramente può essere considerata anche simbolo benaugurante di salute!