Sottobosco in tavola

Quando si va in montagna e si passeggia nei boschi, l’occhio cerca spesso i frutti tipici di questo ecosistema: fragole, lamponi, mirtilli e tanti altri. Chi ha mai pensato che anche i licheni sono commestibili?

Nelle catene montuose delle Alpi e degli Appennini, ad un’altitudine che varia dalla media all’alta montagna, esistono circa 4000 specie diverse di licheni, organismi che derivano dalla simbiosi di un fungo con un’alga. La maggior parte di essi è commestibile, ma necessita di trattamenti per limitarne la tossicità.

I licheni sono ricchi di vitamine (A, B, C, D, E), acido folico e sostanze con attività differenti. Infatti:

·       la licheina ha spiccata azione decongestionante, mucolitica, espettorante e protettiva delle mucose dell’apparato respiratorio, grazie alla formazione di mucillagini;

·       l’acido usnico conferisce al lichene attività antimicrobica, antivirale e antisettica, mirata soprattutto alle infezioni che interessano gli apparati urogenitale, respiratorio e gastroenterico;

·       la cetrarina, dal sapore amaro, stimola le funzioni digestive, contrasta il vomito (anche in gravidanza) e regolarizza l’attività intestinale in età pediatrica.

L’uso dei licheni a scopo curativo e alimentare è conosciuto da molti secoli e, a tutt’oggi, l’interesse è rivolto sempre più vivo proprio per la possibilità di un loro utilizzo più particolareggiato.

In cucina, i licheni possono essere mangiati cotti, ma solo dopo averli sottoposti ad un ammollo prolungato (circa 8 ore) e ripetuto (almeno 2 volte) in acqua e bicarbonato di sodio (2 cucchiai per ogni litro d’acqua), per poter eliminare  gli acidi lichenici potenzialmente tossici. Dopo il trattamento, i licheni possono essere cotti (bolliti, fritti) oppure essiccati, tecnica che ne permette la conservazione per un tempo più lungo. Se ridotti in polvere, posso essere utilizzati come insaporitori (soprattutto in piatti di selvaggina o di verdure) oppure aggiunti negli impasti di pane e dolci (in ragione del 20% circa della quantità totale di farina), poiché la carragenina contenuta in essi favorisce la lievitazione conferendo al prodotto “l’aroma di bosco”.

Raccogliere licheni è un po’ come raccogliere funghi, non si può fare a caso, ma è necessaria una loro approfondita conoscenza, per non incorrere in problemi di salute. Attenzione, quindi, al lichene utilizzato! Per il resto…….buona sperimentazione in cucina!