Con la puzza sotto il naso...

Con la ripresa della vita sociale, si riaffaccia un problema che affligge tante persone: l’alitosi.

Essa è dovuta a diversi fattori:

Ø il primo, e più importante, è l’igiene orale. Residui di cibo parzialmente masticato possono accumularsi tra i denti oppure nelle piccole cavità dovute alle carie e lì essere attaccati da parte  dei batteri, con produzione di composti maleodoranti dello zolfo. Non bisogna dimenticare nemmeno la lingua, sopra cui si “spalmano” residui di cibo. Ruolo fondamentale è svolto dalla saliva, ricca di enzimi e di molecole batteriostatiche e battericide;

Ø la scarsa idratazione non permette una produzione adeguata di saliva e provoca, oltre ad una minore secrezione delle sostanze che frenano la crescita batterica, anche la secchezza della bocca, condizione ideale per la deposizione del cibo al suo interno;

Ø il fumo promuove la secchezza delle fauci e le sostanze tossiche, contenute nelle sigarette, tendono a depositarsi su denti e lingua, nonché ad essere assorbite dalle mucose orali, determinando l’alito cattivo;

Ø l’assunzione di alcuni farmaci può causare alitosi che, però, è temporanea e regredisce con l’interruzione della terapia;

Ø anche l’alimentazione ha un peso nell’alitosi. Il consumo di particolari cibi (ad esempio, aglio e cipolla) che contengono molecole maleodoranti possono scatenarla. In aggiunta, diete fortemente ipocaloriche o particolarmente ricche di proteine forniscono ai batteri proprio i substrati ideali per la produzione di zolfo, causa dell’odore sgradevole dell’alito;

Ø le patologie delle vie respiratorie, nelle quali si ha accumulo di muco, possono contribuire al cattivo odore dell’alito. L’origine non è, però, nella bocca, ma è dovuta alla presenza di numerosi batteri all’interno del muco stesso, il cui odore poco gradevole si nota ad ogni atto espiratorio;

Ø le patologie dell’apparato digerente, contrariamente a quanto si possa pensare, non rappresentano una delle cause più frequenti di alitosi. Infatti, le valvole che tengono chiuso l’esofago, solo raramente si aprono per far passare eruttazioni puzzolenti.

Cosa si può fare per sconfiggere questo problema invalidante che condiziona fortemente le relazioni interpersonali?

La cosa principale è andare dall’odontoiatra per controllare la salute della bocca ed effettuare regolarmente l’igiene dentale.

Un consumo adeguato di acqua (o di altri liquidi, purché non zuccherati e alcolici) assicura una pulizia “meccanica” del cavo orale ed assicura l’idratazione corretta per la secrezione della saliva e per il mantenimento del trofismo delle mucose.

Consumare cibi di tante tipologie: la varietà alimentare garantisce l’equilibrio nutrizionale e l’assunzione di composti che contrastano lo sviluppo di zolfo. Evitare o limitare gli alimenti ricchi di zolfo può riguardare solo la fase acuta dell’alitosi, con successivo reinserimento graduale di essi nella quotidianità alimentare.

È possibile, inoltre, usare composti di origine naturale che possono ostacolare la produzione di odori sgradevoli, quali ad esempio, lo zenzero, l’anice, la menta, il finocchio, la clorofilla, la salvia e il rosmarino. Essi possono essere consumati in vari modi: crudi, aggiunti alle pietanze o sotto forma di tisane.

Così come l’alitosi è dovuta ad uno o più fattori, anche la sua risoluzione può avvenire attivando una o più strategie, quindi cosa aspetti? Trova quella/e giusta/e e………buona socialità!!