Alimentazione e infortuni

L’attività fisica è molto importante per mantenersi in salute, ma può capitare di incorrere in un infortunio che obbliga a sospenderla per un po’ di tempo. A causa dell’immobilità o della ridotta mobilità, si può pensare di ridurre l’introito giornaliero di cibo, per evitare di prendere peso.

Se, da un lato, questa considerazione può essere corretta, dall’altro rappresenta un limite. Infatti, in caso di infortunio, l’alimentazione occupa un posto essenziale nel percorso di guarigione. Non eccedere con il cibo assicura il mantenimento del peso corporeo, ma la carenza di cibo rallenta la ripresa (poiché gli aminoacidi vengono ossidati per produrre energia anziché essere utilizzati per ricostruire le strutture danneggiate). Le implicazioni sono più marcate se tutto ciò succede ad un atleta. Come e cosa bisogna mangiare, allora?

Sicuramente, è necessario mangiare proteine (circa 1,3 – 2,5 g/Kg al giorno) per fornire gli aminoacidi che servono alla riparazione tissutale e al recupero della massa muscolare (o, per lo meno, per limitarne la perdita dovuta all’immobilità). Fondamentale è la scelta delle proteine: sono da preferire quelle di alta qualità, derivate dal pesce, dalla carne magra e dalle uova. Importante è anche la loro assunzione costante nell’arco della giornata, con un’attenzione particolare alla cena: forniti in questo momento della giornata, gli aminoacidi rappresentano una “scorta” che l’organismo utilizzerà durante la notte, periodo in cui i processi di recupero e riparazione raggiungono l’apice.

Non bisogna dimenticare i carboidrati perché, se carenti o assenti, aumentano il catabolismo proteico con conseguente diminuzione della massa muscolare.

Un’occhiata anche ai grassi per sottolineare che un loro introito adeguato, soprattutto se acidi grassi polinsaturi omega-3, può influire positivamente sul recupero tissutale anche in virtù del loro potere antinfiammatorio e antiossidante.

Alcune vitamine (come ad esempio la C e la E) fungono da antiossidanti, mentre altre promuovono la crescita cellulare (ad esempio, la vitamina D e quelle del gruppo B) e, nel fare ciò, sono affiancate da minerali quali calcio, magnesio, zinco, selenio, rame, cloro, sodio, fosforo, manganese, potassio e ferro.

Anche in caso di infortunio, quindi, non è consigliabile mangiare “a caso”, ma affidarsi a persone competenti per ricevere un piano personalizzato.

 

 

Bibliografia:

Rehabilitation Nutrition for Injury Recovery of Athletes: The Role of Macronutrient Intake”; Papadopoulou S.K.; Nutrients 2020, 12, 2449