Mandorla: seme prezioso

La mandorla è il seme del Prunus dulcis, pianta originaria dell’Asia Occidentale, portata nei Paesi del Mediterraneo dai Greci. Intorno al mandorlo ci sono diverse leggende, ma la realtà ci presenta un prodotto veramente prezioso: le mandorle, infatti, sono alleate della nostra salute.

La caratteristica principale è data dall’alta concentrazione di grassi che, però, appartengono ai cosiddetti grassi “buoni”, cioè mono e polinsaturi (omega-3 e oleico) che contribuiscono alla modulazione delle dislipidemie; in particolare, favoriscono la diminuzione del colesterolo LDL (cattivo).

La mandorla è ricca di sali minerali quali il fosforo, il magnesio, il ferro, lo zinco, il manganese, il calcio, di cui è spesso carente la popolazione occidentale: ciò la rende ideale nell’alimentazione dei soggetti con anemia, osteoporosi, deficit del sistema immunitario e con altre carenze specifiche.

Le vitamine più presenti sono la B2 (riboflavina), la PP (niacina) e la B1 (tiamina), idrosolubili, e la E (α-tocoferolo), liposolubile. Il loro potere antiossidante contribuisce a limitare lo stress ossidativo delle cellule, preservandone la struttura e la funzionalità. La mandorla, quindi, è utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Il contenuto proteico non è trascurabile, soprattutto se considerato nel contesto degli alimenti di origine vegetale; questo fa sì che la mandorla sia un cibo di elezione nelle diete vegetariane/vegane.

Un’altra peculiarità della mandorla sono le fibre: presenti in grande quantità (la maggiore tra tutti i semi oleosi), costituiscono una fonte prebiotica per il microbiota intestinale, garantendone la salute e l’efficienza.

La buccia, molto trascurata, oltre ad essere la più ricca in fibre, contiene molti polifenoli, composti anch’essi antiossidanti.

Nonostante le sue proprietà benefiche, la mandorla presenta comunque delle controindicazioni:

-       chi soffre di patologie renali, dovrebbe limitarne/evitarne il consumo, in quanto la presenza di ossalati potrebbe accentuare le problematiche; lo stesso vale per le calcolosi biliari;

-       la buccia particolarmente fibrosa potrebbe determinare o acuire la diverticolite intestinale;

-       in caso di infezione da Herpes virus, l’arginina, in essa contenuta, può stimolare la replicazione del virus;

-       può determinare reazione allergica nei soggetti ipersensibili;

-       può essere fonte di aflatossine, metaboliti prodotti da alcune muffe, che sono particolarmente tossici (soprattutto per il nostro fegato).

La mandorla, usata in cucina, è molto versatile, si offre ad un uso in ogni tipo di pietanza, dolce e salata, e la tradizione culinaria italiana ne fa molto sfoggio: fave dei morti, pasta di mandorle, latte di mandorle, marzapane, confetti, torrone, amaretti, cantucci, parrozzo abruzzese, tegole valdostane, ecc.

Non bisogna, però, dimenticare l’uso che si fa della mandorla anche nella cosmesi. Infatti, da essa, si estrae il famoso “olio di mandorle dolci” che, grazie ai composti antiossidanti e alla vitamina E, ha un’azione lenitiva, idratante ed elasticizzante sulla pelle e contribuisce alla salute dei capelli.

Che ne dite di iniziare a mangiarne un po’?