Estate = gelato

È fuori dubbio che la parola “gelato” faccia pensare all’estate! Questo binomio è ricco di colori, freschezza, sensazioni, gusto, piacevolezza che lo rendono un alimento amato da tutti. Gli italiani sono i maggiori consumatori al mondo, con circa 6 Kg di gelato pro-capite all’anno, ma non sono i soli estimatori di questo alimento. Proprio perché molto apprezzato, è stato istituito il “Gelato-day”, una festa che si celebra ogni 24 marzo durante la quale, in tutti i Paesi europei, vengono organizzati eventi che girano intorno al gelato.

Sicuramente non può essere definito un alimento completo, ma è ricco di molti nutrienti. È necessario distinguere tra il gelato alla frutta da quello alle creme. Il primo è meno calorico in quanto fatto con frutta e zucchero, mentre il secondo contiene anche latte e/o panna e uova, che forniscono un quantitativo energetico maggiore. Il gelato alle creme risulta, quindi, più ricco in grassi, ma anche in proteine di alto valore biologico ed aminoacidi essenziali. In base al processo produttivo e alla cura dedicata ad esso, è possibile ritrovare nel gelato anche vitamine e sali minerali. Entrambe le tipologie sono povere di fibre. Tenendo presente ciò, si capisce perché il gelato non può sostituire completamente un pasto. Un’idea potrebbe essere quella di consumare il gelato accompagnato da frutta fresca (preferibilmente con la buccia) e frutta secca, così da abbassarne l’indice glicemico; oppure abbinare il gelato a delle verdure , meglio se crude.

Il gelato è indicato a tutti per uno spuntino mattutino o per la merenda del pomeriggio (momento in cui a gran parte degli italiani scatta la voglia) e può essere inserito anche in un piano alimentare finalizzato al dimagrimento, purché mangiato con moderazione. Meglio evitare di mangiarlo direttamente dalla vaschetta, per non esagerare nella quantità.

Particolari attenzioni nel suo consumo devono essere rivolte da parte di soggetti diabetici o con dislipidemie (colesterolo e trigliceridi alti) o con altre patologie legate al metabolismo di zuccheri e grassi. Un’altra categoria “a rischio” è quella degli intolleranti: chi non deve assumere le uova, può  prediligere il gelato alla frutta; chi ha problemi con il lattosio e/o le proteine del latte, può preferire il gelato a base di bevande vegetali (riso, avena, mandorla, ecc.).

I bambini possono consumare il gelato a partire dai tre anni di età, scegliendo il gusto fiordilatte o i gusti alla frutta, perché più digeribili. Gusti più particolari, come ad esempio il pistacchio, devono essere consumati dopo i sette anni di età, poiché potenzialmente allergizzanti.

Per le persone anziane, rappresenta una possibilità nutrizionale soprattutto per chi ha problemi di masticazione, di inappetenza, di calo ponderale e di depressione.

Un’altra considerazione da fare è quella relativa alla modalità di produzione e che permette di distinguere tra il gelato artigianale e quello industriale. Quest’ultimo risulta, a volte, meno calorico e più leggero perché in esso viene incorporata una grande quantità di aria, però sono presenti additivi e conservanti per favorirne il trasporto e per garantirne la durabilità per un consumo a lungo termine. Il gelato artigianale incorpora meno aria, ma la percentuale di grassi in esso presente assicura la sua cremosità. Importantissimo è scegliere ed utilizzare materie prime fresche e di qualità, evitando il gelato prodotto a partire da basi pre-confezionate.

Inoltre, non è da trascurare l’insieme di sensazioni gustative, olfattive e visive garantite dal consumo del gelato, rendendolo uno dei dessert preferiti al mondo.