Cioccolato…..il “cibo degli dei”

Dobbiamo la sua conoscenza a Cristoforo Colombo che l’ha portato in Europa dall’America centrale. Le popolazioni pre-colombiane (di cui Maya e Aztechi sono le più conosciute) consumavano questo alimento perché ne conoscevano già le proprietà e i benefici.

Si parla del CIOCCOLATO, amato e temuto da chi non vuole prendere peso.

L’ingrediente principale del cioccolato è il CACAO, che si ottiene dai frutti della pianta Theobroma cacao, molto diffusa non solo in America centro-meridionale, ma anche nei Paesi dell’Africa occidentale.

Il cacao è ricco di FLAVONOIDI, composti antiossidanti, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi. Questi ultimi sono molecole che, nella loro struttura, mancano di un elettrone. Per poter ristabilire l’equilibrio atomico, “rubano” l’elettrone mancante alle molecole vicine, danneggiandole. A livello macroscopico, si traduce in un danno alla struttura e alla funzionalità delle cellule. I flavonoidi vengono chiamati “radical-scavenger”, proprio perché sono in grado di bloccare l’attività dei radicali liberi, preservando l’integrità della cellula.

I flavonoidi, inoltre, agiscono anche sul micro-circolo, garantendo l’elasticità e rinforzando i vasi sanguigni.

Le FIBRE sono un altro componente del cacao, utili al mantenimento di un adeguato transito intestinale.

Il cacao contiene anche SALI MINERALI, quali il potassio, il fosforo, il rame, lo zinco, il selenio e il magnesio, quest’ultimo utile in quanto stabilizzatore dell’umore. Sempre in relazione all’umore, non bisogna dimenticare il TRIPTOFANO, aminoacido precursore nella sintesi della serotonina, chiamata anche “ormone del benessere”. Esiste, quindi, una motivazione scientifica alla ricerca del cioccolato nei momenti in cui si è particolarmente tristi e malinconici: in realtà, si cerca il triptofano, così da produrre più serotonina quando i suoi livelli sono bassi.

Il cioccolato, però, oltre ai benefici descritti sopra, presenta caratteristiche negative. Infatti, esso è ricco di GRASSI, che lo rendono protagonista nel sovrappeso e nell’obesità così come nell’insorgenza di alcune patologie metaboliche ad essi correlate (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, steatosi epatica, ecc.).

La presenza di sostanze eccitanti, quali la CAFFEINA e la TEOBROMINA, rendono il cioccolato poco indicato a chi soffre di emicrania o di mal di testa ricorrenti, oppure a chi ha disturbi gastrointestinali. Il tratto gastroenterico è particolarmente ricco di cellule nervose con recettori per le molecole stimolanti sopra indicate, promuovendo la secrezione eccessiva di succhi gastrici, causa di gastrite e di reflusso esofageo o di peggioramento della sintomatologia già esistente. Anche le cellule nervose dell’intestino sono suscettibili all’effetto della caffeina e della teobromina, determinando un aumento della motilità con conseguenti episodi diarroici.

Per godere dei suoi benefici, non solo non bisogna eccedere nel consumo, ma è importante scegliere il cioccolato giusto!

L’aggiunta di altri ingredienti, quali grassi (diversi dal burro di cacao), zucchero, latte e altri aromi fa perdere le caratteristiche positive al cioccolato. Ad esempio, nel cioccolato bianco, che contiene poco cacao a favore di grassi e zucchero, i flavonoidi sono quasi assenti.

Il cioccolato in grado di assicurare un “piacere salutare”, quindi, è quello FONDENTE con una quantità di cacao pari almeno al 70-75%.

Gli Aztechi e i Maya lo chiamavano “CIBO DEGLI DEI”……….niente di più azzeccato!